Yugen, per flauto e violoncello

Yugen, per flauto e violoncello

Ispirato a due delle “Cento vedute famose di Edo” di Hiroshige

durata: 5 minuti

Prima esecuzione: La Spezia, Sala Dante, 6 novembre 2022

Arcadio Baracchi, flauto

Paolo Ognissanti, violoncello

Quando ho scritto questo brano ispirato a due opere di Hiroshige, mi sono posto il problema se inserire o meno, nelle note di sala, i titoli originali delle vedute. Ho optato per il no. E il motivo è semplice: non mi sono ispirato direttamente a ciò che si vede nelle stampe, ma a ciò che queste immagini hanno suscitato in me in termini di sensazioni, che ho cercato di tradurre in suoni.
Del resto, il termine Yugen, in giapponese, è legato alla bellezza della natura, ma non a quella visibile, alla luce del sole, bensì a tutto ciò che rimane in penombra, e che suscita fascino e mistero.

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Vestito di vento

Vestito di vento, per flauto solo (ispirato a “In nome della madre” di Erri De Luca)

Durata: 7 minuti

Prima esecuzione: Sarzana, XXII festival Musica e Suoni, 25 giugno 2022

Flauto: Rita Maggiani

Non è stato semplice, per me, entrare in sintonia con il romanzo di Erri de Luca. Non si tratta di “piacere” o “non piacere”, ma di trovare quel “qualcosa” che faccia scattare la scintilla, l’ispirazione, l’atto creativo. C’erano, è vero, delle immagini che mi colpivano, che mi evocavano alcune situazioni sonore, ma non abbastanza da poterci lavorare musicalmente. Poi, come spesso accade, è la realtà a riportarti sulla strada giusta. In questo caso, purtroppo, una realtà tragica, la guerra in Ucraina. E allora mi è venuto fin troppo facile accomunare la storia di Miriam a quella di un’ipotetica (ma non troppo) futura madre che cerca di fuggire dal conflitto per assicurare una vita alla propria creatura. Il flauto, strumento per me potentemente evocativo, è un vento che annuncia: una buona notizia, una nuova vita in arrivo; una cattiva notizia, la barbarie della guerra. Ma alla fine, rimarrà spazio solo per un canto, quello di una madre per il figlio appena nato.

Ritratto di mare

Ritratto di mare, per quattro voci femminili, violoncello e percussioni

Durata: 8 minuti

Prima esecuzione: Sarzana, XXI Festival Musica e Suoni, 11 settembre 2021

“Maricanti”: Tiziana Fosella, Mariella Melani, Cristina Alioto, Anna Menchinelli

“Fare un ritratto al mare”. Un ritratto di suoni però. Le onde, il loro sciabordio sugli scogli, il vento che le fa gonfiare, la risacca. Il canto del mare, il contrappunto delle sirene, un ricordo annebbiato delle antiche gesta marinaresche. La storia del mare.

Ispirato a “Oceano mare” di Alessandro Baricco

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Intervista al compositore Andrea Nicoli su “La Nuova Eroica”

“Non so dove sta andando la musica, ma so che sta andando”

Conosco Andrea Nicoli da molti anni, da quando, allievo di pianoforte al Conservatorio della Spezia, seguivo i corsi di Armonia complementare. Non era lui a tenerli – purtroppo – ma al mio esame conclusivo era presente in commissione. Durante l’orale, dopo varie domande su triadi, modulazioni, qual è la differenza tra la sesta tedesca e quella svizzera, come risolve la nona di dominante e altre simili amenità per addetti ai lavori, la sua fu: “Cos’è il rap?”. Ricordo di essere rimasto un po’ spiazzato da questa domanda, ma di non essermi scomposto più di tanto e di aver improvvisato una risposta che, a mio parere, lo aveva soddisfatto.

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Stoner. Landing pages.

Dopo l’allestimento a Pescara nel 2016, torna la mostra ispirata al romanzo di John Williams, “Stoner. Landing pages”, a Certaldo, Palazzo pretorio, visitabile fino al 10 gennaio 2021. Al suo interno è possibile ascoltare la mia composizione “Infine nel silenzio” , per nastro.

Stoner di John Williams è un caso letterario che ha appassionato migliaia di lettori nel mondo.
La biografia di un anonimo professore universitario che a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale affronta i drammi e le passione di una vita ‘normale’.
È un libro che racconta lo scorrere del tempo come un insieme di episodi epici nella banale naturalezza del loro evolversi.
La sua è una storia di vita, senza tempo. E quindi è una storia contemporanea.
Nel corso del 2013 il romanzo di John Williams è diventato un bestseller in Inghilterra, Olanda, Francia, Spagna e Israele. La pubblicazione italiana – una felice intuizione di Fazi Editore – ha catalizzato le altre edizioni europee.Abbiamo coinvolto 8 artisti contemporanei e affidato ad ognuno un personaggio del libro; abbiamo chiesto loro di interpretare il romanzo attraverso il proprio linguaggio: scultura, fotografia, istallazioni, musica, performance e video.
Non solo la riproduzione espressiva delle pagine di Stoner bensì l’appropriarsi dei protagonisti per scavarne le profondità, per esternarne il non detto e il non scritto, per incanalare la narrazione nelle suggestioni della forza visiva.
Artisti diversi per poetica e formazione, inscenano una mostra che scorre come le pagine di un libro: Emiliano Bagnato, Mauro Fiorese, Pamela Grigiante, Roberta Montaruli, Stefano Lanzardo, Eleonora Roaro, Jacopo Simoncini, Giuliano Tomaino, Luigi Franchi – Zino

Immagini del tempo

Immagini del tempo, quattro preludi per violoncello e pianoforte

1. Preludio alla luce
2. Preludio alla trincea (da una poesia di G. Apollinaire)
3. Preludio a lei
4. Preludio alla morte

Durata: 15 minuti

Prima esecuzione: Festival “Musiche in mostra”, Palazzo Grosso, Riva di Chieri (TO), 26 ottobre 2019.
Violoncello: Luca Colardo
Pianoforte: Sandra Conte

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Primo classificato al concorso di composizione”Poesia in musica: verso l’assoluto di Mauro Crocetta”, Ascoli Piceno

42970395_2134593623241922_8574788295341375488_oSi è conclusa alla presenza di un folto pubblico e di autorità, nella prestigiosa sala della Vittoria della Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, la serata di premiazione dei vincitori del Concorso “Poesia in musica: verso l’Assoluto di Mauro Crocetta” organizzato dalla “Fondazione Mauro Crocetta” in collaborazione con l’Istituto Musicale “Gaspare Spontini” di Ascoli Piceno ” e con la consegna del prestigioso riconoscimento “Premio Cultura” 2018 all’Ambasciatore Giorgio Girelli Presidente del Conservatorio Rossini di Pesaro.
Il primo premio è stato assegnato a Jacopo Simoncini da Sarzana (La Spezia) per la composizione “e questo giorno di azzurri profondissimi”, diplomato in pianoforte e composizione presso il Conservatorio G. Puccini della Spezia.
Il secondo premio a Shiva Mukherjee da Castelferretti (An) per la composizione “Cornice”, laurea triennale di composizione presso il Conservatorio G. Rossini di Pesaro.
Il terzo premio a Luca Tacchino da Milano per la composizione “Àlei”, studia composizione presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, autore di testi e musiche per spettacoli teatrali per ragazzi.

Fonte: Fondazione Mauro Crocetta

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Segni, per soprano solo su Sound Cloud

Le rovine hanno sempre esercitato un grande fascino su di me. Come la musica antica. Ho sempre provato un certo piacere nella commistione tra antico e moderno, e alcune mie composizioni si basano proprio su questo, reinterpretare, in chiave attuale, forme e stili del passato. Come nel brano scritto per questa mostra, in cui le rovine del passato riemergono a fatica da una vegetazione che ormai le ha seppellite. Brandelli di un luogo di culto, brandelli di un canto antico che arriva fino a noi come portato dal vento. Brandelli di suoni che si scompongono e si ricompongono, che si avvicinano per poi allontanarsi e riavvicinarsi di nuovo, in un continuo gioco di scambi tra passato e presente.

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Felicita Brusoni, soprano

Prima assoluta di “Di pianti e sospiri”

Di pianti e sospiri, per ensemble, da un madrigale di Claudio Monteverdi
Durata: 6 minuti

Prima esecuzione: Camec, Centro di Arte Moderna e Contemporanea, 26 aprile 2017, New Made Ensemble

Di pianti e sospiri si basa sul madrigale “Piagne e sospira” di Claudio Monteverdi, e come un madrigale è costruito, nella sua giustapposizione di episodi diversi e contrastanti tra loro.
Il materiale musicale di base della composizione – il cromatismo ascendente iniziale, il salto discendente di terza che caratterizza la sezione centrale, le veloci biscrome che conducono alla coda – è estrapolato direttamente dal madrigale monteverdiano e fatto oggetto di elaborazione, sviluppo e trasfigurazione, anche attraverso l’utilizzo di tecniche non convenzionali sugli strumenti.
Anche la parte conclusiva, che cita apertamente il finale del madrigale, suona più come un ricordo lontano, un afflato che svanisce nel silenzio, quel silenzio da cui erano scaturiti i gesti sonori iniziali, soffi e rumori da cui nasce la prima nota del clarinetto.
In una esecuzione ideale, Di pianti e sospiri dovrebbe suonare come un madrigale, con la stessa espressività e teatralità, con quella manifestazione di affetti che era tipica della musica vocale rinascimentale.

NewMade

Il New Made Ensemble in concerto al Camec, La Spezia, 27 aprile 2017. Foto di Maurizio Vatteroni